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Le Origini

La sartoria teatrale “Gelsi Costumi d’Arte” nasce dal lavoro del sarto e costumista Daniele Gelsi.

Originario della città umbra di Gualdo Tadino (PG), Daniele Gelsi matura le sue prime esperienze professionali nella sartoria materna, dove acquisisce l’amore per il dettaglio, il senso del colore e l’artigianalità delle realizzazioni, affinando in questa precoce palestra il suo spiccato gusto artistico.

Ma solo dopo aver seguito, ancora giovanissimo, importanti corsi e stages su questa preziosa arte e sulla storia dei costumi storici e costumi teatrali, la sua preparazione può dirsi completa.

Giorgio Tani

A questo punto avviene l’incontro che cambia una vita.

Giorgio Tani, caposarto per quarant’anni della prestigiosa Casa d’Arte Cerratelli di Firenze, definito «il più grande principe dell’arte sartoriale italiana», lo prende accanto a sé.

Nel periodo che va dal 1995 al 2003, Daniele collabora con il maestro, seguendone fedelmente l’operato e diventandone l’allievo prediletto, imparando i segreti del mestiere e apprendendo la tecnica del “taglio storico”, arte difficilissima quanto affascinante.

Grazie all’affettuoso magistero di Tani, Daniele Gelsi porta a maturazione le sue già manifeste attitudini nel campo della costumistica e della sartoria teatrale, anche grazie allo studio dei meravigliosi costumi cinematografici di alcune delle più notevoli icone del cinema italiano: La bisbetica domata, Romeo e Giulietta, Fratello sole, sorella luna, che Tani realizzò per il premio Oscar Danilo Donati, e la Maria Stuarda, con i costumi firmati da Anna Anni, tutti per la regia di Franco Zeffirelli.

Da tali maestri, Daniele desume quella che diverrà la sua più peculiare cifra stilistica e il tratto caratterizzante del suo lavoro, in cui lo studio filologico del costume d’arte e la sua fedele e raffinata riproduzione si accompagnano, all’occorrenza, al gusto per la citazione pittorica e all’estro dell’invenzione inattesa, spettacolare o significante.

L’Eredità

Poco prima della scomparsa, avvenuta nel 2003, Giorgio Tani lascia a Daniele le sue “grandi forbici”, amorevole simbolo di passaggio d’eredità e di continuità artistica.

Non è solo il sigillo di una lunga e bellissima amicizia, ma anche lo stimolo, per Daniele, a proseguire la propria personale ricerca all’interno della nobile tradizione italiana del costume d’arte e abiti storici.

Nascono così le collaborazioni con altri grandi professionisti del settore, con maestranze della Sartoria Tirelli e della Sartoria Farani, tramite lo storico tagliatore Benito Trichei.

Produzioni

Il percorso professionale si fa inarrestabile e così anche le collaborazioni teatrali e cinematograifche, prima come assistente poi come costumista, sarto e realizzatore, diventano oggetto di sempre maggiore apprezzamento.

Tra le innumerevoli esperienze collezionate nel corso degli anni si possono infatti citare i lavori con Carlo Cecchi per il Tartufo di Molière, con Tommaso Paolucci, a lungo direttore del Teatro Sistina di Roma, per Luciano Capozzi produce costumi per film di vastissimo successo:

  • La coproduzione internazionale Los Borgias (2006, i cui costumi ottengono in Spagna la nomination ai Premi Goya),
  • La figlia di Elisa – Ritorno a Rivombrosa (2007),
  • Il falco e la colomba (2009),
  • Il commissario Nardone (2012).

Da costumista Gelsi firma inoltre gli abiti del Re Lear diretto e interpretato da Michele Placido (2012), gli ultimi spettacoli del maestro Giorgio Albertazzi – Il mercante di Venezia (2014), La tempesta (2015) e il revival delle Memorie di Adriano (2015), cavallo di battaglia dell’attore – fino alle più recenti produzioni del giovane ed eclettico regista Daniele Salvo: Dionysus, il dio nato due volte dalle Baccanti di Euripide (2016), Il funambolo da Jean Genet (2016), Ho dichiarato guerra al tempo (2016) e per la regia di Giancarlo Marinelli un’altro Re Lear (2016), questa volta con Giuseppe Pambieri protagonista.

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